Le origini del poliuretano risalgono ormai a settantacinque anni fa, all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Dalle prime formulazioni ad elevato tasso di composti organici volatili, tuttavia, s’è fatta molta strada, e ormai la tecnologia ha superato – anche nel rispetto dell’ambiente e della legge – la necessità di fare uso di elevate quantità di solventi.
Il risultato sono i moderni rivestimenti poliuretanici a base d’acqua, che non soltanto hanno un basso contenuto di composti organici volatili, ma presentano anche bassi livelli di odore e sono facili da pulire con l’acqua – mantenendo però tutte quelle caratteristiche di versatilità, elevata resistenza, e immunità agli attacchi chimici, all’azione dei solventi, all’abrasione e alla corrosione che hanno reso così popolare il poliuretano fin dalla sua creazione, e anzi aggiungendovi impermeabilità e resistenza agli ultravioletti.
Il vantaggio dei rivestimenti poliuretanici sta nel fatto che spessori ridottissimi possono già garantire ottimi livelli di protezione, ma allo stesso modo è possibile strutturare le coperture in modo che siano spesse e flessibili. Per questo, l’applicazione del rivestimento può essere effettuata con gli strumenti più diversi, da sistemi a spruzzo, a pennelli, a rulli; nel caso vada applicato su un pavimento, può essere addirittura versato a nastri e poi assottigliato allo spessore richiesto, per poi essere spianato a rullo.
Ciò che rimane fondamentale, in tutti questi casi, è la preparazione della superficie che verrà rivestita, e che deve essere trattata – solitamente sabbiandola – così da garantire un’adesione perfetta del poliuretano. È inoltre essenziale una pulizia assolutamente scrupolosa della superficie, per evitare dal substrato metallico olio, polvere, e ruggine che comprometterebbero la stabilità e l’adesione del rivestimento stesso. In alcuni casi è preferibile anche utilizzare un fondo