giovedì, Ottobre 10, 2024

Brexit: Impatti e prospettive nel post-divorzio europeo

Con l'avvento della Brexit vi sono stati sentiti tumulti e gravosi cambiamenti in tutta la Comunità Europea, anche se i mutamenti più visibili da molteplici punti di vista, si sono notati all'interno dei confini del Regno Unito, che dopo un periodo di una certa stabilità mediatica, si stanno notando sempre di più gli effetti di una crisi, che farà se le decisioni prese nei prossimi anni dovranno essere ben valutate.

L'aspetto si cui bisognerà soffermarsi maggiormente è di certo quello economico, un impatto particolarmente gravoso, generando una sempre più ampia incertezza sul mercato britannico sia in Europa che nel mondo, con fluttuazioni e tassi di interesse con il risultato di avere sempre più barriere tariffarie e un commercio internazionale molto più limitato.

Imprese e consumatori hanno avuto un fermo che ha danneggiato non solo i privati ​​ma anche il governo, con molteplici effetti su larga scala che ha dimezzato le catene di approvvigionamento a lungo termine. Le prospettive economiche future che riguardano il post Brexit sono relativamente disastrose, ma con le giuste decisioni, i danni potrebbero essere leggermente limitati.

Intanto si deve considerare il riorientamento commerciale, dunque ora che il Regno Unito è fuori dall'unione doganale europea, si prevederanno sempre più nette trasformazioni sulle relazioni commerciali, dovendo dunque rafforzare in modo prioritario le relazioni commerciali con Paesi extra UE.

Attualmente anche Stati Uniti e Canada continuano a mantenere sani rapporti commerciali, anche se in scala minore ma stipulando comunque nuovi accordi che andranno a ridurre al minimo le barriere tra i commerci e gli scambi fra Paesi, anche se non è comunque facile come sembra, essendo che gli imprenditori e le aziende britanniche dovranno mantenere determinati standard se vorranno continuare a mantenere questo scambio.

L'impatto delle industrie quindi non è certo meno significativo, anzi la tassazione ha colpito moltissimo il settore secondario, con gravi perdite che hanno portato una sfiducia economica e gravi perdite ad azioni nella borsa inglese. La crisi della borsa post Brexit ha allontanato moltissime compagnie e finanziamenti da parte dei privati ​​dei Paesi europei, danneggiando sempre più significativamente il Regno Unito.

Nulla ad ogni modo può essere più preoccupante per il Paese che dell'occupazione e del mercato del lavoro. Ora che la manodopera e lavori di più umili entità sono stati pesantemente assottigliati dall'allontanamento di precari e lavoratori degli Stati europei, la manodopera inglese ei regimi di occupazione sono cambiati vertiginosamente, con sempre maggior ricerca di determinate professioni ma senza riscontro da parte del popolo inglese, con una carenza settoriale senza precedenti.

La gravità di questo punto chiave nella disastrosa uscita del Regno Unito, si confà anche che sempre più giovani di altri Paesi ormai si erano integrati perfettamente alla società inglese che, dall'altra parte ha voluto tagliare i ponti definitivamente con questo genere di immigrazione, causando la più disastrosa mancanza del lavoro del secolo attuale.

Questo rallentamento economico, oltre ad aver danneggiato settori emergenti e innovativi, ha causato un impatto sociale non indifferente. La fine della libera circolazione, l'implicazione sociale fra cittadini britannici e il resto della comunità europea che ha più volte giudicato la decisione degli inglesi della Brexit come un "tradimento", non solo ha aumentato un sentimento nazionalista e anti-immigrazione nel Regno Unito , ma ha raffreddato i rapporti con i cittadini europei.

Non si può certo anche non discutere di come all'interno sia del panorama europeo che estero, il Regno Unito ha perso moltissima influenza e causato una divisione sempre più critica tra il proprio Paese e l'Europa, anche se ha causato l'ascesa sempre più vertiginosamente positivi di Germania e Spagna, che attualmente detengono il ruolo di potenze europee più forti.