Esattamente dieci anni fa, per essere precisi il 20 gennaio del 2008, veniva trasmessa, per la prima volta, dagli schermi televisivi americani, dal canale AMC, una strana serie tv che inizia con dei pantaloni maschili svolazzanti nel bel mezzo del deserto di New Mexico. I pantaloni appartengono ad un uomo che, munito di una maschera antigas posta sul viso, si trova alla spericolata guida di un camper dal quale improvvisamente scende in attesa di una volante della polizia, vestito solo di un paio di mutande e una pistola in mano. Ecco il primo incontro dei telespettatori con lo strepitoso Walter White che, non solo diverrà uno dei preferiti di sempre ma, assumerà l’onore di essere eletto a simbolo di una moderna eccellenza televisiva che, si dice, in certi casi sia stata più volte vicina a sorpassare, in termini di qualità, anche il prodotto cinematografico.
La serie tv come un romanzo contemporaneo
Ovviamente intavolare una discussione sulla possibilità che la visione possa, oppure no, competere con recenti capolavori cinematografici come ad esempio La La Land o Dunkirk non avrebbe senso ma, si può certamente affermare che questa spettacolare serie di Vince Gilligan, ha delle caratteristiche più uniche che rare per essere una serie destinata al piccolo schermo: un solo ed unico protagonista che racconta un sola ed unica lunghissima storia, proprio per questo ricca di dettagli, che potete scoprire visitando http://www.justicetv.it/breaking-bad-in-streaming.html.
L’evoluzione dell’uomo in mutande
Ritorniamo, quindi, all’uomo disperato pronto ad un gesto estremo prima della propria resa che, grazie al suo accattivante incipit, è capace di conquistare subito l’attenzione di ogni spettatore. Voliamo immediatamente avanti nel tempo fino alla scena finale di questo show che, senza spoiler alcuno, dà l’idea della coerenza assoluta che Vince Gillian ha mantenuto per tutte e cinque le stagioni del suo capolavoro e nella storia di W.W., il cui destino è già tracciato, con estrema intelligenza, fin dagli inizi
Tra l’inizio calamitante ed il finale perfetto, ci sono però ben sessanta episodi in cui la qualità cresce esponenzialmente, senza tempi morti o episodi forzati, rendendo questa storia fra quelle di maggior successo, a cui, forse, è superiore soltanto il capolavoro de “I Soprano”.
Insomma, Breaking Bad, è un’opera compiuta che mantiene qualità e coerenza ma soprattutto il medesimo cast tecnico e artistico e tecnico per tanto tempo. E, infine, una chiusura definitiva così soddisfacente.